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Si tratta di un bilancio molto positivo che emerge dal rapporto annuale “Global Change, Local Leadership” stilato da Fairtrade Italia. Il documento evidenzia infatti come rispetto all’anno precedente si registri un +10% dovuto soprattutto all’avanzata dei volumi di cotone (+28%) e cacao (+24%), ma anche a quelli di oro certificato (+259%). Un trend positivo reso ancora più importante se analizzato dal punto di vista sociale, ambientale e di ricadute sulll’economia locale dei paesi coinvolti.
Grazie al fair trade, infatti, sono molti i programmi di sostegno all’istruzione, allo sviluppo delle pari opportunità, alla diffusione dei modelli decisionali partecipativi, alla sperimentazione di pratiche di adattamento e contrasto dei cambiamenti climatici.
Tra i dati evidenziati, che riguardano 1,5 milioni di lavoratori e contadini di 74 Paesi nel mondo, vanno messi in luce anche i 105 milioni di euro del Fairtrade Premium, ovvero il margine di guadagno aggiuntivo che i produttori ricevono e investono nel miglioramento produttivo e in progetti sociali, che registra un +14% rispetto all’anno precedente. Infine c’è il Fairtrade Access Fund che, sempre nel 2014, ha potuto erogare prestiti (e annesse attività di consulenza e assistenza) per 11,1 milioni di euro ai piccoli produttori.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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